T1 SOLUTIONS, nata come startup innovativa, è oggi una PMI d’eccellenza e società benefit con una missione chiara: proteggere il mare, una risorsa vitale per il settore portuale e navale. Grazie al supporto di investitori strategici – tra cui Cassa Depositi e Prestiti attraverso la Rete Nazionale Acceleratori (Faros), LIFTT, Avanzi e Selected – l’azienda si distingue per il suo impegno nella sostenibilità e nell’ottimizzazione dei costi operativi, posizionandosi come partner di riferimento per porti e armatori, anche grazie alla sua associazione con Confitarma. Al centro della sua innovazione c’è FoamFlex, una spugna brevettata capace di assorbire oli e idrocarburi fino a 30 volte il proprio peso, respingendo l’acqua e permettendo il recupero degli oli integri attraverso la strizzatura. Riutilizzabile fino a 200 volte, FoamFlex offre un’efficienza senza precedenti, riducendo costi e semplificando la gestione ambientale, sia nelle emergenze che nella manutenzione quotidiana. Ogni chilogrammo di FoamFlex consente di recuperare fino a 6 tonnellate di oli, rendendola una soluzione strategica già adottata nei settori Oil & Gas, portuale, navale e industriale. Già operativa in oltre 40 porti italiani e 3 aree marine protette, FoamFlex migliora la capacità di risposta agli sversamenti rispetto ai sistemi tradizionali, grazie anche alla sua configurazione SOPEP avanzata per le navi, e riduce quasi a zero i rifiuti solidi da smaltire nella gestione quotidiana degli oli di bordo, dal ponte alla sentina fino alla sala macchine. La sua sostenibilità è certificata dal Life Cycle Assessment condotto da RINA, che attesta una riduzione delle emissioni di oltre il 99% rispetto agli assorbenti tradizionali, e dal Ministero dell’Ambiente, che ne ha riconosciuto l’idoneità all’uso in mare. Inoltre, contribuisce alla classificazione RINA Green Plus (Y) delle navi, aggiungendo fino a 5 punti per la sostenibilità. Con FoamFlex, porti e armatori possono migliorare l’efficienza operativa, ridurre i costi di gestione e contribuire concretamente agli obiettivi Net Zero, rendendo questa tecnologia non solo una scelta ecologica, ma un investimento strategico per il futuro della navigazione e delle infrastrutture portuali.